Dritte per l'aspirante artista (televisivo)
Editorial OSCAR MONDADORI
España peninsular
La televisione non è per forza una cattiva maestra: si può anche costringerla a diventare una buona scuola. Così ha fatto Aldo Busi con le lezioni di estetica dell'arte ed etica della televisione che ha impartito dal vivo ai giovani aspiranti ball...
Leer más...- Editorial OSCAR MONDADORI
- ISBN13 9788804539254
- ISBN10 8804539259
- Tipo LIBRO
- Páginas 127
- Año de Edición 2005
- Idioma Italiano
- Encuadernación Cartone
Materias
Literatura ItalianaDritte per l'aspirante artista (televisivo)
Editorial OSCAR MONDADORI
La televisione non è per forza una cattiva maestra: si può anche costringerla a diventare una buona scuola. Così ha fatto Aldo Busi con le lezioni di estetica dell'arte ed etica della televisione che ha impartito dal vivo ai giovani aspiranti ball...
España peninsular
Detalles del libro
La televisione non è per forza una cattiva maestra: si può anche costringerla a diventare una buona scuola. Così ha fatto Aldo Busi con le lezioni di estetica dell'arte ed etica della televisione che ha impartito dal vivo ai giovani aspiranti ballerini, cantanti e attori del programma Amici. Queste lezioni, comprensive delle parti mai andate in onda per ragioni di tempo e di montaggio, sono qui trascritte in forma di agile manualetto per il buon uso della mente umana in generale. Si comincia dal perché una bella ragazza o un bel ragazzo si dovrebbero mettere ad amare i libri e la lettura e si finisce per spiegare dove si possa cercare l'energia necessaria a una creazione, quale linguaggio sia più o meno adatto agli artisti del corpo, come la precisione faccia paura ai dilettanti e che cosa significhi al giorno d'oggi l'eleganza. Molte sono, secondo Busi, le questioni di cui un giovane dovrebbe interessarsi se intende diventare un artista televisivo di successo. Per esempio: la verità e la spontaneità sono la stessa cosa o due cose diverse? Alla gloria del palcoscenico si può abbinare anche una certa gioia oppure no? Come si impara a scegliere fra i pensieri? E, soprattutto, sarà consigliabile piangere o ridere in televisione? E se sì, quando e quanto?