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I due amici. Frammenti di una storia tra guerra e dopoguerra

Autor Alberto Moravia

Editorial TASCABILI BOMPIANI

I due amici. Frammenti di una storia tra guerra e dopoguerra
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Dopo un romanzo sul fascismo come "Il conformista", tra il 1950 e il 1952 Alberto Moravia tentò di scrivere anche un romanzo sul comunismo. Moravia non aveva in mente un romanzo 'engagé', nè un romanzo storico, né un romanzo di idee, come tentava...

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  • Editorial TASCABILI BOMPIANI
  • ISBN13 9788845259647
  • ISBN10 8845259641
  • Tipo LIBRO
  • Páginas 487
  • Año de Edición 2007
  • Idioma Italiano
  • Encuadernación Tela

I due amici. Frammenti di una storia tra guerra e dopoguerra

Autor Alberto Moravia

Editorial TASCABILI BOMPIANI

Dopo un romanzo sul fascismo come "Il conformista", tra il 1950 e il 1952 Alberto Moravia tentò di scrivere anche un romanzo sul comunismo. Moravia non aveva in mente un romanzo 'engagé', nè un romanzo storico, né un romanzo di idee, come tentava...

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Detalles del libro

Dopo un romanzo sul fascismo come "Il conformista", tra il 1950 e il 1952 Alberto Moravia tentò di scrivere anche un romanzo sul comunismo. Moravia non aveva in mente un romanzo 'engagé', nè un romanzo storico, né un romanzo di idee, come tentavano in quegli stessi anni intellettuali europei del calibro di Orwell, Sartre e Aragon. Nei romanzi di Moravia l'ipotesi di partenza è un'altra, è quel dramma dell'uomo contemporaneo che quasi d'intuito aveva scoperto nel capolavoro giovanile "Gli indifferenti": quel vuoto di convinzioni profonde che crea un baratro incolmabile con la realtà semplice e piena della vita. Come riempire questo vuoto esistenziale, come trovare le motivazioni che consentano al personaggio di ristabilire il contatto con la realtà e di agire nel mondo? Il Novecento aveva proposto delle ideologie. Moravia, come romanziere, le adotta e le mette alla prova nei suoi personaggi. I risultati sono però sconfortanti: l'ideologia smuove sì il personaggio dalla sua inerzia e ne giustifica l'azione, ma quale azione... In "Il conformista" il fascismo induce addirittura al tradimento e all'omicidio il protagonista, che vi si era 'conformato' solo per sfuggire al suo tormento interiore. Nel romanzo incompiuto del 1952, che abbiamo intitolato "I due amici", Sergio aderisce agli ideali del comunismo per sfuggire all'inerzia e all'isolamento, ma anche in questo caso l'ideologia si rovescia in un calcolo machiavellico dove 'il fine giustifica i mezzi'. Per convertire al comunismo l'amico Maurizio, che a differenza di lui è ricco, borghese e vitale, Sergio giunge intatti a sacrificare il bene più prezioso, l'amore. I tre frammenti recuperati al Fondo Alberto Moravia da una vecchia valigia di carte e dattiloscritti si collocano dunque sulla linea principale della riflessione letteraria ideologica di Moravia e restituiscono "la storia di alcuni ragazzi comunisti e delle loro vicende amorose in rapporto all'ideologia politica: voleva cioè rappresentare la misura in cui incide sulla vita sentimentale un partito che non lascia all'uomo residui di individualità" (spiega Moravia in un'intervista dei 1953). È un progetto romanzesco di grande respiro, che poi confluisce in parte in "Il dispregio" (1954), e nel quale lo scrittore quarantacinquenne riversa materiale autobiografico e saggistico carico di suggestioni profonde e di indicazioni nuove. Mai come in queste splendide pagine Moravia ha raccontato la sua esperienza degli anni della guerra, la fine degli anni Trenta, la caduta del fascismo, il periodo della Liberazione; e utilizza nella narrazione la propria riflessione politica, consegnata agli articoli usciti sul "Popolo di Roma" (1943) e ai due grandi saggi degli anni Quaranta: "La speranza ossia cristianesimo e comunismo" (1944) e "L'uomo come fine" (1947-1954). Il fallimento e l'abbandono della storia di Sergio e Maurizio riflettono forse la consapevolezza che il romanzo è uno strumento improprio per il discorso politico che Moravia, come intellettuale, voleva svolgere. L'anno dopo, nel 1953, compare il primo numero della sua rivista, "Nuovi argomenti", dove lo scrittore, continua la riflessione sulle ideologie del proprio tempo, mentre pone con maggior determinazione ai romanzi successivi il problema originario della sua narrativa, fino alla soluzione di "La noia" e "L'attenzione". (Simone Casini)

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